Funerali di Adamo Dionisi, molti personaggi del cinema e gli Irriducibili della Lazio per l’addio
Centinaia di persone hanno partecipato ai funerali dell'attore Adamo Dionisi, morto a 59 anni a causa di una grave malattia. L'uscita della salma è stato accolta dai cori e dagli striscioni degli Irriducibili della Lazio, ma anche una delegazione di tifosi della Roma ha partecipato con uno striscione con la scritta: "‘Sono sempre i più mejo che se ne vanno".
Adamo Dionisi aveva cominciato a fare l'attore in carcere, dove nel 2001 ha scontato una condanna per droga. In seguito ha partecipato a diversi film, ma il ruolo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico è probabilmente quello nella serie televisiva ‘Suburra', in cui ha recitato insieme ad Alessandro Borghi, anche lui presente nella basilica di Santa Maria in Trastevere per l'ultimo saluto. Presenti anche Valerio Mastandrea, Francesco Montanari, Mirko Frezza, Vinicio Marchioni, Sergio e Pietro Castellitto.
Proprio Pietro Castellitto ha definito Dionisi come "il più grande attore con cui abbia mai lavorato. Non c’era atto né parola che passando da lui non trovasse piena dignità. Aveva il ritmo nel respiro, e sapeva raggiungere il dolore col minor fiato possibile".
Dionisi in passato è stato uno dei capi degli ultras della Lazio e molti Irriducibili erano presenti ai funerali. Fabrizio Toffolo, uno dei leader della Curva Nord ha però pubblicato un post polemico sulle modalità di svolgimento della cerimonia:
"SCANDALOSO il comportamento del parroco della chiesa di Santa Maria in Trastevere che oggi ha celebrato i funerali del nostro amico Adamo Dionisi.SCANDALOSO è stato il tentativo di non far posizionare lo stendardo con la scritta IRR sul feretro prima dell’inizio della funzione religiosa che ha un significato profondo per tutti noi e per lo stesso Adamo, tentativo andato a vuoto per la mia ostinazione nel volerlo posizionare.SCANDALOSO è stato il fatto che alla fine della funzione, con un fare dispregiativo, senza nulla chiedere a qualcuno di noi, lui stesso ha tirato via con le sue mani, accartocciando lo stesso stendardo che per noi e per lo stesso Adamo ha un significato profondo.Ma la cosa più vergognosa e scandalosa è il non avermi dato la possibilità, come di consuetudine avviene in tutti i funerali, di poter esprimere ne a me, ne ad altri un pensiero, un ricordo verso il nostro caro Adamo, condividendoli in un momento di dolore, insieme ai tanti presenti che come me sono cresciuti con lui".